Programmazione

UN ROMANZO ONLINE. OGNI LUNEDI' UN NUOVO CAPITOLO.OGNI VENERDI' GLI APPROFONDIMENTI, LE SUGGESTIONI, I RIFERIMENTI CHE HANNO ISPIRATO IL ROMANZO, PER CHI DESIDERA ENTRARE IN UNA DIMENSIONE FATTA DI MUSICA, EVENTI, IMMAGINI, FILM E DIPINTI. UN MELTIN' POT DI INFLUENZE COSI' DA NON DOVER SOLO CREARE CON LA FANTASIA, MA POTER SFRUTTARE AL MASSIMO ELEMENTI CONCRETI E TRASCENDERLI PER ADDENTRARSI NELLE CITTA' IRRISOLTE.
UNA PROGRAMMAZIONE POSSIBILE SOLO SU UNA RADIO CHE NON ESISTE E TRAMETTE OVUNQUE.
OLTRE OGNI EPILOGO.

-R.S. CENCIARELLI-

Friday, October 31, 2008

Gli anni '60 - Gli Hippies


Ben arrivati alla prima puntata di Stan Laurel's Suggestions.


Io sono Stan Laurel e vi darò il sound che cercate per tutta la sera. Tappatevi le orecchie, copritevi gli occhi e sturate la mente perchè il nostro viaggio scende giù, a capofitto, fino agli anni '60 dove incontreremo molte delle suggestioni di cui voglio parlarvi.


Stasera cominciamo con un musical, simbolo di un'età turbolenta, figlia dei fiori, ma soprattutto dei mali di una società repressa, conservatrice, bigotta che stava per essere investita da un'onda multicolore di ribellione, anticonformismo e, spesso, esasperazioni.


Negli anni'60 il mondo cambia e nasce buona parte della cultura sociale che conosciamo oggi, anche se non sempre si è pronti ad ammetterlo in modo schietto. Tutto nasce nella nuova culla del mondo occidentale: gli Stati Uniti. Un insieme fortunato di fenomeni si aggrega e sfocia nella rivoluzione pacifica del Flower Power.






Nel mondo sono gli anni dei Beatles, della emancipazione giovanile, dei laburisti in Inghilterra, del Vietnam, delle rivolte studentesche tanto in Francia, quanto in Italia, del risentimento sociale, della cultura accessibile, della crescita economica, del massimo successo della beat generation, della minigonna, della primavera di Praga, dell'utero libero, del "Selvaggio" e di "Easy Rider", del gulliver, degli hippies, della televisione, del black power, del consumo di massa, delle droghe chimiche, del fascino dell'India e dell'uomo sulla luna. Si respira una nuova aria, diversissima da quella appena precedente fatta di rock'n'roll, hipster intellettuali ed eroinomani, gonne a ruota e domeniche in chiesa, dove dai calzoni corti si passava a quelli lunghi e alla pipa. Gli anni'60 sono quei jeans che mancavano tra l'età adolescenziale e l'età adulta.


Questo nuovo clima è rispecchiato nel film di Milos Forman del 1979, HAIR. Tratto dall'omonimo musical teatrale, Hair è una pellicola drammatica che si differenzia dal copione originale, ma mantenendone i contenuti e i valori fondamentali...


Claude è un campagnolo dell'Oklahoma che viene chiamato alle armi per andare a combattere in Vietnam. Giunto a New York si imbatte in Berger e nel suo gruppo di giovani hippies che vivendo tre il bohemiene e la libertà assoluta, lo introducono nelle oniricità dell'Età dell'Acquario, un periodo di armonia e pace, ricreata però artificialmente mediante droghe (classica la sequenza in cui le pasticche di LSD sono messe in bocca ai "fratelli" come se fossero ostie in una comunione cattolica) passeggiate, proteste pacifiche e lunghi discorsi sull'essenza dell'esistenza, sul perchè siamo e come dovremmo agire in base a questo. Claude si innamora subito della hippie Sheila e trova forti legami con gli altri del gruppo, specie Berger che è l'elemento più carismatico. Tuttavia deve avviarsi al campo di addestramento.


Per chi non ha visto il film o non gliene frega assolutamente nulla, può abbassare il volume, per i prossimi minuti, perchè vi sto per raccontare il finale, radioascoltatori...


Per consentirgli di vedere per l'ultima volta Sheila, gli amici hippie viaggiano verso il campo, facendo sostituire Berger a Claude. Purtroppo mentre i due innamorati sono insieme, il campo è evacuato e Berger è costretto a salire sull'aereo verso il Vietnam. Così la vita di Claude e Berger si scambia e ognuno è obbligato con grave tristezza a seguire la vita dell'altro che darà a Claude l'amore, e a Berger la morte. Tuttavia ne emerge anche un'analisi positiva poichè effettivamente Berger andando in guerra ha consentito che l'amore e la pace prevalessero per i suoi amici.


Fine, potete alzare di nuovo il volume. Ehi, mica sarete finiti su Radio Informazioni UE o altre cose da vecchi bitorzoluti no? Bene, continuiamo con un pò di storia...


Hair è uno dei film più rappresentativi di quell'epoca e del movimento hippie e della protesta contro il Vietnam. Il movimento hippy è una corrente giovanile pacifista derivata dagli hipsters prima e dai beatnik poi, il cui obiettivo è una ricongiunzione pacifica con la natura e pertanto con gli altri, cercando un proprio senso della vita che differisse da quello costituito. Per la prima volta il termine fu riferito a quei beat che si erano traferiti a Haight-Ashbury, san Francisco. Negli anni'60 furono considerati tra i maggiori gruppi di protesta civile negli Stati Uniti. Punti fermi della controcultura hippy erano letterati del periodo beat come Allen Ginsberg, ma anche personaggi come Gesù, il Buddha, San Francesco d'Assisi. Jeans da pochi soldi, t-shirt, poncho, capelli lunghi e barbe incolte, colori sgargianti e rock psichedelico: questi i tratti distintivi degli hippies e che sono rimasti nell'immaginario collettivo. Note sono le comunità hippies ove questi uomini e donne vivevano in libertà nel nome dell'amore libero e dall'armonia. Sovente tale armonia viene raggiunta tramite l'utilizzo di droghe come la cannabis e gli allucinogeni, in cerca di visioni rivelatrici. Nel 1967, a San Francisco, di cui avremo modo ancora di parlare, il movimento ebbe la sua consacrazione nel raduno giovanile dello Human Be-In, per approdare poi alla incredibile Summer of Love che toccò il suo apice col concerto di Woodstock ove intervennero The Who, Jimi Hendrix, Santana, Janice Joplin e molti altri.


Nel 1969 era da tempo progettata un'area verde, adibita a campi e parcheggi, nell'area circostante il campus di Berkeley, di cui l'università era promotrice. A seguito del ritardo dei lavori commercianti, studenti e il movimento hippy iniziarono a piantare piante, fiori, erba nel sito. A questi atti ne seguirono molti altri di disobbedienza civile, ideati per scontrarsi con la decisione del governatore Reagan di occupare Berkeley con la Guardia Nazionale.


Il motto era "Lasciate che fioriscano un migliaio di parchi". Questo evento decretò l'inizio del Flower Power.


Che storia signori miei...


Da allora la cultura hippy si espanse per il globo. Alcuni eventi come la strage di Charles Manson e il degenerare di alcune concezioni del movimento, portarono un'ondata di sfiducia e disapprovazione sociale verso gli hippies, già di certo non visti sotto una buona luce dallo status quo wasp degli USA.


Accusato anche dall'interno di essere rientrato nella società come fenomeno consumistico e di costume, il movimento andò scemando con il declino della rivoluzione degli anni'60, ma in realtà non è mai morto, tanto che negli Stati Uniti ancora oggi molti sono gli hippies e le comunità hippy presenti sul territorio che ancora si rifanno, o quasi, a quei valori. Nel mondo la cultura hippy influenzò il movimento punk e il movimento degli Hard Mod che poi, per assurdo, fu riconosciuto all'origine del movimento Skinhead. Il rock psichedelico e l'acid rock diedero man forte all'avanzata dell'heavy metal e del punk.


Ma queste sono altre storie.


Io sono Stan Laurel, per voi con voi, sono le ore nove della sera e la notte è l'insegna luminosa di un motel che inseguiamo senza mai trovare.


Buonanotte a tutti voi in sella al Transporter di un mondo migliore.

No comments: